590 GT
La Giannini 590 GT esce nel 1964. La cilindrata del motore della Fiat 500 é portata a 586 cc e sviluppa nei debutti 31 HP. Era per Giannini di rivalizzare con il suo grande rivale Abarth, la ditta Torinese produceva la 595 dal 1963 di serie con la potenza di 27 HP.
Giannini sembrava partire bene. Però, la casa dal scorpione modificava la sua 595 in diversi versioni come la 595 SS o altre 595 SS Assetto Corsa.
La 590 GT dispone di una testata modificata, tutti i condotti sono allargati e rettificati, la corsa portata a 77.5 mm, l'albero motore e modificato e equilibrato e la distribuzione alleggerita.
In opzione, si trovono i cerchi ruote, il ventaglio dei monogrammi, contagiri sport, i rapporti cambio corti e anche freni a disco anteriori.
Lo stesso anno, Giannini aggiunge a questa versione una 590 GTS con un motore più elaborato. Anche le opzioni sono più vaste con una vocazione sportiva.
La macchina sviluppa 35 HP e giunge 130 km/h. Nel 1973, la 590 GT prende la base della Fiat 500 R. Per la competizione, Giannini esce nel 69 una 590 GT Vallelunga.
590 GT Replica
Nel 1992, GIANNINI si accontenta di preparare esteticamente delle Fiat Uno ed altre Cinquecento. E un lavoro di posa di kit carrozzerie o finizioni interne.
Però, una nuova "antica" esce della fabbrica della via della Magliana. Una Giannini 590 GT Replica. Una vecchina buona 590 GT come all'antica.
GIANNINI riprende dunque delle vecchie Fiat 500 che vennero rifatte interamente al livello di carrozzeria.
Le scocche sono saldate come nei rally, le ale sono allargate, tutta la sospensione e lo sterzo sono rivisti. La mecanica è prelevata dalla Fiat 126 650 cc. Sviluppa 36 HP, avendo la stessa preparazione delle 650 Modena. La decorazione esterna non è scordata : un colore rosso vivo, delle bande blu come le GT d'epoca e il cofano motore aperto. Nell'interno, sedili sportivi, cruscotto a 4 strumenti e l'arco. La macchinà corre a più di 140 km/o.
Pocchissimi esemplari sono venduti visto il prezzo altissimo richiesto.
Questa GIannini si può dunque definire un pezzo più unico che raro.