Link all'articolo completo: Manutenzione auto, arrivano delle importanti novità
Per tutti gli appassionati di fiati 500 ma non solo, dallo scorso 5 gennaio è entrata in vigore in Italia la legge n. 224/2012, che mette fine alla distinzione tra meccanico ed elettrauto per gli autoriparatori che si apprestano ad aprire una nuova officina: per gli automobilisti, questo traduce in un vantaggio immediato, ovvero la possibilità di ritrovare nello stesso posto differenti competenze.
Una nuova legge per le officine. In termini più pratici, gli italiani non dovranno più recarsi in officine differenti per completare operazioni come la manutenzione, il tagliando e le varie riparazioni legate all’auto, anche se che coinvolgono professioni differenti. Un fattore che diventa particolarmente importante nel nostro Paese, che a livello europeo è uno di quelli in cui questi servizi si svolgono in maniera più frequente.
Auto molto vecchie. Per spiegare il motivo di questo primato basta leggere un dato, rivelato da un’analisi condotta dal Centro Studi e Statistiche Unrae (vale a dire l’associazione dei costruttori esteri operanti sul territorio nazionale): l’Italia detiene il poco invidiabile record di Paese europeo con il parco auto circolante più vecchio, a causa di un’età media di 10,5 anni e addirittura quasi 10 milioni di vetture che sono di motorizzazione antecedente alla normativa Euro 3, ovvero immatricolate prima del gennaio del 2001.
Dati allarmanti. Auto che oggi “festeggiano” il diciassettesimo anno di età e di circolazione, e che rappresentano un quarto del totale di quattro ruote immatricolate in Italia: oltre al solo dato anagrafico, preoccupa soprattutto l’impatto che i loro scarichi hanno sull’ambiente, visto che si calcola una media di 170 mila chilometri già percorsi per quelle alimentate a benzina, e addirittura di 250 mila per le versioni a diesel.
Aumentano le manutenzioni. Non a caso, l’Unrae si spinge a definire “rottami” queste tipologie di auto, sottolineando anche quanto siano pericolose per la sicurezza stradale: secondo alcuni studi, già una vettura di 10 anni diminuisce le possibilità di sopravvivere a un incidente per pilota e passeggeri di sette volte, rispetto alle chance che si hanno quando si è a bordo di un veicolo nuovo. Inoltre, tornando al tema iniziale, un’auto vecchia ha banalmente bisogno di maggiori cure e attenzione per le varie riparazioni, sia in officina che, per quanti vogliano invece investire tempo e “fatica”, in versione “do it yourself”, grazie anche ai suggerimenti che il noto sito Bricoportale offre in tema manutenzione auto fai da te.
Le auto più riparate in Italia. Ma quali sono gli interventi più richiesti (ai meccanici specializzati, almeno) da parte degli italiani, e quali invece le auto più frequentemente oggetto di riparazione? Lo rivela una ricerca di Autodata Limited, portale di informazioni tecniche per il postvendita automobilistico, che ha per l’appunto elaborato uno studio interessante su questi argomenti; innanzitutto, gli automobilisti italiani hanno portato le auto in officina per la manutenzione di componenti elettrici, olio motore e schemi elettrici, mentre la classifica dei modelli ricalca i trend di vendita.
Comanda sempre la Punto. L’auto che in Italia è più frequentemente sottoposta a manutenzione è anche quella più venduta in Italia, ovvero la Fiat Panda/Panda Classic (date di immatricolazione 2003-13), che supera la Fiat Grande Punto e la Citroen C3 I/II/First/Classic. Subito fuori dal podio un’altra auto molto amata nel nostro Paese, la Volkswagen Golf V (1K1) (03-08), mentre completano la top ten i modelli Nissan Qashqai/Qashqai+2 (J10), poco davanti a un’altra doppietta torinese composta da Fiat 500/500C (07-) e Fiat Punto/Punto Classic (99-11), e poi tre vetture straniere come Audi A3/A3 Sportback (8PA/8P1) (03-13), Opel/Vauxhall Corsa-D e Ford Focus (04-08).